sabato 9 ottobre 2010

Il ritorno

Ciao amici,
ritorno a scrivere sul mio blog dopo un periodo non facile. Non corro oramai da 10 giorni e nel frattempo ho fatto tante cose: risonanza magnetica, ecografia, parlato con il fisiatra e l’ortopedico e alla fine il responso è stato unanime: stare fermo. Ma andiamo con ordine, il tutto è iniziato lontano nel tempo, e precisamente a marzo, il mercoledì precedente la Treviso Marathon, lavorando mi sono procurato un piccolo strappo (evidenziato dall’ecografia), invece di prendermi un periodo di stop per recuperare, ho sempre corso e ri-corso, anche se accusavo dolore, ma alla fine si è presentato il conto. Ho una tendinite molto estesa, addirittura sulla corona della tibia, è infiammata e in più c’è del versamento nella zona del poplite (note sinoviali al corpo adiposo di Hoffa). L’ortopedico, bravissimo come medico e grande sportivo, mi ha consigliato (vivamente) riposo, niente corsa per almeno un mese, laser e tecarterapia. In una parola: addio Venezia. Con grande rammarico, non correrò la maratona. 
Dopo 4 giorni di terapia, (laser e Tecar e riposo) la mia gamba sembra già sentire i benefici, il dolore è sparito e mi sento più leggero anche nei movimenti; dentro di me ho un vulcano in eruzione però, ma non devo assolutamente cadere in tentazione; devo stare fermo, almeno altri 10 giorni, poi assieme al medico, valuterò la possibilità di ritornare (molto) gradualmente a correre.
Con questo è tutto, ciao ragazzi, vi auguro di stare bene e correre anche per me. Per chi va a Venezia, il mio pensiero sarà particolarmente vicino agli amici runners.
Ciao
Norge/Fausto

martedì 28 settembre 2010

Bollettino di guerra

Un periodo così nefasto non lo ricordo proprio … è da giovedì scorso (23/09/10) che non corro; ben 5 giorni di stop forzato a causa di un forte dolore al ginocchio destro. Domenica dovevo fare il lunghissimo di 36 km,  invece ho corso circa 2 km per poi dover desistere dalle fitte. Non capisco proprio, non ho fatto movimenti strani o subito traumi, ma da venerdì sera il ginocchio, (mi duole la parte interna laterale sinistra appena sotto la rotula), m’impedisce di correre e mi fa male pure a camminare o semplicemente stare in piedi. Sembra proprio una faccenda seria, e tutto questo a meno di un mese da Venezia. Ho sentito il mio medico, mi ha consigliato un risonanza magnetica, che farò al più presto, per capire meglio cosa diavolo è successo, intanto ho il morale a terra, anzi, sottoterra.

domenica 19 settembre 2010

32 km

32 km, tutti uno dietro l’altro e sono venuti anche bene: 2 ore e 36 minuti, ad una media di 4’53’’ . Certo non è un grande tempo, ma non è neppure da buttare; intanto bisogna mettere in conto 1 sottopasso, 2 cavalcavia e una mega salita di quasi 3 km e l’immancabile dolore alla gamba destra, che come accennavo nei miei post precedenti, praticamente non mi abbandona più dalla sciagurata maratona di Treviso. Comunque, sensazioni ottime sotto il profilo della tenuta, sia per quanto riguarda la testa, sia le gambe; l’ultimo km l’ho tirato a 4’24’’.
La giornata è iniziata come al solito: sveglia alle 6, bevo un po’ di latte, caffè, miele, 3 biscotti (della Galbusera) e uno yogurt.
Mi “piazzo” davanti al computer per leggere alcune mail e intanto con la testa sono già in strada a macinare km.
Alle 6.50 sono pronto, esco e dopo 4 km lentissimi, devo ancora svegliarmi del tutto, m’incontro con Lino la locomotiva, discutiamo sul percorso da fare, decidiamo uno non certo veloce e neppure tanto facile, visto le tante salite, ma a livello panoramico è sicuramente spettacolare. Già dalle prime battute, intuisco che per il mio compagno d’avventure non è in gran giornata, lo vedo molto “ingroppato” fa fatica a tenere ritmi molto blandi, si viaggia quasi a 5’00’’, sinceramente non m’interessava molto il ritmo, volevo fare i 32 km e basta. Dopo quasi 14 km ci accorgiamo di un piccolo, ma fondamentale particolare, siamo senza acqua, nessuno dei due ci aveva pensato; per nostra fortuna, al 16esimo km troviamo una fontanella; malgrado la giornata fosse fresca, c’era molta umidità, e infatti, alla fine, abbiamo sudato molto.
Io sto bene, però la gamba inizia a farsi sentire, mentre il mio amico arranca di brutto e non riesce a tenere il mio ritmo (4’40’’) decido di rallentare e di proseguire insieme a lui almeno fino al 25 km, invece al 23esimo km si ferma. Non voglio lasciarlo solo, anche perché mancano molti km ancora fino a casa, malgrado le sue insistenze, rimango con lui e camminiamo per circa 500 metri. La crisi sembra definitivamente passata, mentre il mio fastidio alla gamba inizia ad essere un vero e proprio dolore/tormento, per fortuna martedì ho un’altra seduta dalla signora dei massaggi.
Lino si è ristabilito e inizia a marciare con un buon ritmo, il mio Garmin registra un 4’44’’, 4’40’’, 4’38’’, una bella progressione e devo ammettere che se non fosse per la gamba destra, giravo veramente bene. Arrivati al 29esimo km, abbandono Lino, lui era arrivato, mentre io ho completato gl’ultimi tre un po’ affaticato, ma con tanta determinazione e volontà di chiudere bene l’allenamento.

Non so come sarà Venezia, il mio desiderio è correre la maratona senza dolori e godermi lo spettacolo della gente lungo le strade. Non ho particolari obiettivi di tempo, quello che conta, è stare bene e correre divertendomi. Ciao ragazzi, evviva la corsa.

domenica 12 settembre 2010

La maratonina di San Giorgio

Tutto da buttare? No, anzi, è proprio dalle cattive prestazioni che s’impara di più, ma andiamo con ordine; innanzi tutto il tempo: 1 32’ 45’’ al mio GPS, 1 33’00’’ quello ufficiale e 32esimo di categoria M40. La giornata era semplicemente meravigliosa, un bel sole, ma non troppo invadente e una leggera brezza hanno aiutato i tanti runners a spingere sulle gambe e a fare il tempo, sul tracciato veloce di San Giorgio delle Pertiche. La mia gara è stata molto strana, sapevo di non essere in forma e onestamente non mi aspettavo nessun riscontro cronometrico particolare, invece stamattina, stavo veramente bene e sono partito alla grande, con un ritmo medio per i primi 10 a 4’09’’, passando in 41’29’’ . Tutto bene, fino al 13esimo km, da lì ho iniziato ad avvertire i primi disagi al piede destro, un fastidio/dolore proprio all’alluce che in poco più di un km è diventato un vero supplizio. Sono partito con calzini nuovi, grande errore, anzi, grandissimo, i piedi “ballavano” dentro la scarpa e ad ogni passo, il pollicione, impattava sulla punta della scarpa, procurandomi dolori lancinanti. Al passaggio dei 15 km ( 1 04’ 33’’ ritmo medio 4’18’’) calo di brutto il ritmo, sto soffrendo come un cane, penso a mille cose, vorrei addirittura ritirarmi; mi passano almeno 50 persone e corro come uno zoppo … ma decido di non mollare. Alla fine arrivo, malconcio, ma tutto sommato sono soddisfatto per come ho corso i primi 15 km, mi sentivo bene e addirittura, sentivo che potevo spingere ancora un po’.
Venezia è molto vicina, ma non mi preoccupo, ho deciso che la correrò senza pensare al tempo, voglio godermela; correre è come andare a scuola: c’è sempre qualcosa da imparare.
P.S. a proposito di scuola, buon inizio di anno scolastico a tutti i futuri runners 

Fausto/Norge  

giovedì 9 settembre 2010

Tra una farfalla ed un cane ....

Ragazzi ci siamo, domenica ho il primo test prima della maratona di Venezia, a San Giorgio delle Pertiche, vedi link http://www.maratoninasulgraticolato.net/ e proprio di un santo avrò bisogno visto lo stato di forma in cui sto. Non mi sono allenato bene, colpa un po’ del caldo afoso d’agosto; “costretto” ad uscire nelle ore più calde della giornata, non sono riuscito a fare gli allenamenti con la giusta intensità e qualità. Anche gli infortuni, tra una mezza tonsillite e acciacchi continui (gluteo, polpaccio) mi hanno spesso tormentato nell’ultimo periodo, che è quello più importante. Poi non ottenendo risultati tangibili, anzi, spesso accadeva l’esatto opposto, anche la mente ha lanciato allarmanti segnali di stanchezza. Bene, si fa per dire, come premessa non è niente male, scusate il gioco di parole, cosa aspettarsi dalla gara allora? Sinceramente non lo so, indicativamente dico 1 32’ ad essere ottimisti, 1 31’ … vedremo.

Una curiosità, lo sapete a quanto "viaggia" una farfalla? A 4’35’’ l’ho incrociata ieri in allenamento, abbiamo percorso quasi 400 metri insieme … e un cane, lo sapete a quanto corre un cane? Il mio GPS a segnato un 3’45’’ e mi stava alle calcagna finché esausto mi son fermato di botto, così il cane; mi guardava divertito come dire: tutto qui quello che sai fare? Ecco pure i cani mi prendono in giro.
Ciao ragazzi, buone corse.
Fausto/Norge

martedì 31 agosto 2010

September morn

Settembre, il tempo passa e la maratona s’avvicina. Sarò pronto? Già inizio con le paranoie, anche se mancano ancora 2 mesi alla VeniceMarathon. La cosa importante è che il caldo sembra definitivamente finito, parlo dell’afa, il vero incubo di noi runners, e anche il fastidioso tormento/dolore al gluteo, almeno questa settimana, non s’è fatto sentire. A beneficiare è stata da subito la velocità, ho la gamba più reattiva e fresca, qualche km in meno mi ha sicuramente aiutato. Oggi ho una sessione di ripetute da svolgere: 4 e se riesco 5 x 2000 a 4’10’’ recupero 3’30’’. Domenica dovevo fare un lungo da 25 km a ritmo variabile ( 15 km a 4’40’’ e 10 km a 4’20’’) ma alla fine ne ho fatti solo 21 ( 10 km a 4’48’’ e 11 km a 4’16’’). Mi sono alzato alle 5.30, alle 6.00 ero in strada e alle 7.45 ero già a casa, doccia e poi sono andato con la mia famiglia alla marcia di Longare, Alvin, penso la conosca, su è giù per le colline. Abbiamo fatto 13 km insieme, non correndo ma con un buon passo. Insomma una bellissima domenica.
Bene da Vicenza è tutto, passo la linea allo studio. Ciao Ragazzi.

venerdì 27 agosto 2010

... non ci siamo

Ragazzi, non ci siamo … questa settimana non riesco proprio a fare nulla di quello che avevo in programma; ve la potrei così riassumere: pochi km e gambe pesantissime.
Ieri ho addirittura saltato l’allenamento per via di un nuovo dolore (ma anche voi dovete convivere continuamente con gli acciacchi?) nella parte alta del gluteo sinistro. Oggi, dopo un bel riscaldamento fatto con leggero stretching ed esercizi di allungamento, parto piano a 5’00’’ esatti il primo km, 4’56’’ il secondo, 4’50’’ il terzo. Le sensazioni, sono abbastanza buone, ma il caldo inizia a farsi sentire, ho dimenticato di dirvi che esco tutti i giorni alle 13.00, sia in estate, sia in inverno, posso uscire solo a quell’ora. Il cielo era coperto, anche se l’afa … quella c’era e c’è ancora, infatti, al quarto chilometro mi sembrava che qualcuno mi avesse messo uno zaino in groppa di 30 kg, controllo il Garmin, sto andando a 4’34’’, ecco perché tutta questa fatica, ho accelerato troppo e sto faticando come “na bestia” , devo calare … e infatti ho calato, e di brutto … ora giro in 5’15’’. Mamma santissima, che casino. Arrivo finalmente alla fontanella, bevo, mi sento una ciofeca, un limone spremuto e in più inizia a farmi male il gluteo. Decido di fare ancora dello stretching. Riparto dopo 10 minuti di stop, alla fine arrivo a casa esausto.

Allenamento: 10 km, ritmo medio 4’52’’
Sensazioni: nerissimeeeeeeee

Domenica mi spetta i 25 km … speriamo bene.

P.S. solo 2 settimane fa, a parità di condizioni climatiche, i 10 km li giravo in 45’40’’


martedì 24 agosto 2010

Menù della settimana

Quando si parla di corsa, si parla di un mondo talmente variegato e turbolento che risulta difficile definirlo in modo corretto e uguale per tutti; anche perché volerlo definire, significa limitarlo e la corsa invece, è simbolo di libertà per antonomasia.
Fra i tanti runners, c’è chi è fissato col cronometro e guai se non rispetta la tabella d’allenamento, c’è chi corre solo tenersi in forma, c’è chi odia l’asfalto, chi la pista e mi potrei dilungare ancora per molto. Io ad esempio, sono pignolo e metodico quando sto preparando le gare, generalmente 1 o 2 maratone all’anno e 2 maratonine (non sono particolarmente agonistico) e allo stesso tempo, mi piace correre senza un vero obiettivo, solo per il gusto di correre, magari immerso nel verde della natura.
In questo periodo mi sto allenando per la mezza di San Giorgio delle Pertiche http://www.maratoninasulgraticolato.net/indice/pag-1.htm  il 12 settembre e poi c’è Venezia, croce e delizia. Amo e odio la VeniceMarathon per vari motivi, che sicuramente avrò occasione di scrivere qui sul mio blog.

Ciao ragazzi, buon allenamento a tutti; e da buon ristoratore J)) vi lascio il menù della settimana.

Lunedì: 10 km a 4’40’’ ultimi 3 km in leggera progressione
Martedì: 14 km a 4’40’’ + 10 allunghi da 100 metri
Mercoledì: 3 km di risc. + 5 x 2000 a 4’10’’ rec. 3’30’’ + 1 km defaticamento
Giovedì: 10 km a 4’40’’ corsa leggera
Venerdì: 10 km a 4’40’’ anche oggi corsa leggera
Sabato: riposo
Domenica: 25 km così suddivisi, 15 km a 4’40’’ + ultimi 10 km a 4’20’’

domenica 22 agosto 2010

I run like a washing machine

Dopo uno stop forzato di quattro, dico quattro giorni, oggi finalmente ho corso. L’anomalo raffreddore che mi ha completamente inebetito la testa e indebolito le gambe, sembra abbia deciso di traslocare dal mio corpo. Stamani mi sono alzato alle 6.00, sono avvezzo alzarmi presto, amo quel particolare momento della giornata, quando tutto il mondo è ancora avvolto da un piacevole torpore. Dopo l’abbondante colazione ho programmato l’uscita, pensavo di fare una ventina di km, magari in progressione. Le premesse erano più che buone, gambe reattive e tanta voglia di correre, poi si sa che realtà non è esattamente come la s’immagina.
Sono oramai le 11.00, sono bello carico, faccio i soliti 15 minuti di esercizi preparatori alla corsa, incitato da mia figlia. Mi ha anche scattato due foto, prima della corsa, 
 e dopo.
Parto, sono le 11.22, il sole picchia come una trivella di perforazione in testa, ma non è un problema, sono abituato al caldo, esco praticamente tutti i santi giorni alle 13.00, non ho altri momenti liberi della giornata per potermi allenare. Sono piacevolmente sorpreso di sentirmi così bene, le gambe girano come le turbine di un reattore, ma guardando il mio Garmin, i miei sogni di gloria si ridimensionano subito, sto andando a 5’10’’ , proseguo fingendo di non aver “accusato il colpo”, anzi, decido di non guardare il cronometro per almeno quattro km e poi s’incomincia a far sul serio, mi ripropongo. Così  dopo un po’,il bip del mio GPS mi segnala che siamo al quarto km, inizio a incrementare il ritmo … faccio una fatica da matti, il crono segnala un 4’39’’, mamma santa, proseguo con l’intento di arrivare almeno a tenere un ritmo costante sui 4’30’’ – 4’35’’ , invece passo il sesto km in 4’43’’ e le gambe iniziano ad essere molli come la gelatina L, il settimo km registra un 4’53’’ che mi sconvolge completamente i piani di allenamento, decido che oggi non è assolutamente giornata, né per un lungo, né per la velocità. Alla fine torno a casa, non troppo deluso, quello che conta è che sono tornato a correre, anche se negl’ultimi chilometri muovevo la testa come una lavatrice mentre sta centrifugando.
Arrivo a casa, poco più di tredici km, ritmo medio 4’46’’
Domani andrà meglio, ne sono sicuro.
Fausto/Norge


giovedì 19 agosto 2010

La corsa e i suoi benefici

Da quando ho iniziato a correre, ho scoperto gradualmente i molteplici aspetti positivi legati a chi pratica con regolarità il nostro sport, o per meglio dire, la nostra passione; perché di vera passione si tratta, alcune volte si soffre e quasi sempre si gioisce.
Uno su tutti, è il beneficio fisico, come accennavo nel mio post precedente, in 5 anni ho perso ben 15 kg. Oggi mi sento bene senza quell’inutile zavorra, sono più tonico e pronto di riflessi, quando faccio le scale non ho il fiatone.
Poi c’è l’altro aspetto, quello mentale. Negl’anni ho ritrovato un sano equilibrio interiore, sono più sereno e paziente e soprattutto sono diventato più caparbio e costante.
Oltre a tutti questi benefici, che penso anche molti di voi avranno provato, volevo parlarvi delle esperienze che si vivono di domenica alle gare o alle marce non competitive. Io ho un carattere socievole, mi piace stare tra la gente, dialogare e scambiare idee. E’ questo il bello dei luoghi dove si corre, si respira un’atmosfera unica e speciale, e siamo noi runners a rendere il tutto così magico. Non esiste solo la mera competizione, il dio Crono. In canotta e  pantaloncini trovi dal professionista a l’operaio pronti a sfidarsi lealmente e a condividere con lo stesso calore ed entusiasmo le emozioni. Che sia lunghe 42195 metri o 21097, poco importa, quello che conta veramente è stare insieme e divertirsi.
Ciao
Fausto
P.S. oggi niente allenamento, ho un maledetto raffreddore con relativo mal di gola. Preferisco stare fermo almeno un paio di giorni, poi spero di tornare in gamba.


lunedì 16 agosto 2010

Correre è vivere

Correre è vivere. Ho iniziato a correre relativamente tardi, avevo 35 anni, ora ne ho 40; ma il vecchio motto, non è mai troppo tardi, si addice alla perfezione alla corsa. Ricordo ancora la mia prima uscita, indossai un paio di scarpe della Lotto, adatte alla terra rossa dei campi da tennis (ho praticato tanti anni tennis a livello amatoriale, giocavo 1-2 volte la settimana), feci 5 km in 28 minuti. Da allora non ho più smesso di correre.
Ho iniziato a correre perché ero in evidente soprappeso: 89 kg per 1 metro e 80. Lo specchio fu allora un giudice severo, vedevo un giovane con la pancia e l’aria smorta … da allora ne è passata di strada, e non solo in senso metaforico J.
Oggi peso 74 kg e ho già in attivo 6 maratone (3 24’ 30’’ la mia migliore prestazione) e tante maratonine ( 1 30’ 28’’) la distanza che prediligo.

Ciao a tutti
Fausto alias Norge