Dopo uno stop forzato di quattro, dico quattro giorni, oggi finalmente ho corso. L’anomalo raffreddore che mi ha completamente inebetito la testa e indebolito le gambe, sembra abbia deciso di traslocare dal mio corpo. Stamani mi sono alzato alle 6.00, sono avvezzo alzarmi presto, amo quel particolare momento della giornata, quando tutto il mondo è ancora avvolto da un piacevole torpore. Dopo l’abbondante colazione ho programmato l’uscita, pensavo di fare una ventina di km, magari in progressione. Le premesse erano più che buone, gambe reattive e tanta voglia di correre, poi si sa che realtà non è esattamente come la s’immagina.
Sono oramai le 11.00, sono bello carico, faccio i soliti 15 minuti di esercizi preparatori alla corsa, incitato da mia figlia. Mi ha anche scattato due foto, prima della corsa,
e dopo.
Parto, sono le 11.22, il sole picchia come una trivella di perforazione in testa, ma non è un problema, sono abituato al caldo, esco praticamente tutti i santi giorni alle 13.00, non ho altri momenti liberi della giornata per potermi allenare. Sono piacevolmente sorpreso di sentirmi così bene, le gambe girano come le turbine di un reattore, ma guardando il mio Garmin, i miei sogni di gloria si ridimensionano subito, sto andando a 5’10’’ , proseguo fingendo di non aver “accusato il colpo”, anzi, decido di non guardare il cronometro per almeno quattro km e poi s’incomincia a far sul serio, mi ripropongo. Così dopo un po’,il bip del mio GPS mi segnala che siamo al quarto km, inizio a incrementare il ritmo … faccio una fatica da matti, il crono segnala un 4’39’’, mamma santa, proseguo con l’intento di arrivare almeno a tenere un ritmo costante sui 4’30’’ – 4’35’’ , invece passo il sesto km in 4’43’’ e le gambe iniziano ad essere molli come la gelatina L, il settimo km registra un 4’53’’ che mi sconvolge completamente i piani di allenamento, decido che oggi non è assolutamente giornata, né per un lungo, né per la velocità. Alla fine torno a casa, non troppo deluso, quello che conta è che sono tornato a correre, anche se negl’ultimi chilometri muovevo la testa come una lavatrice mentre sta centrifugando.
Arrivo a casa, poco più di tredici km, ritmo medio 4’46’’
Domani andrà meglio, ne sono sicuro.
Fausto/Norge